sabato 15 settembre 2007

Il progetto










"Stare in città come al mare" è un progetto presentato al concorso "la città, il fiume, la collina" (bandito nel 2007 per elaborare interventi sull'ambito di Torino che si sviluppa a cavallo del Po, tra il centro storico e la collina).
Qui:
http://www.to.archiworld.it/concorsi/torino/graduatoria.html
è possibile vedere tutti i progetti presentati al concorso

STARE IN CITTA' COME AL MARE è un progetto attento a delineare una soluzione per l’Ambito di Concorso (Adc) adatta ai nostri giorni ma soprattutto è rivolto a immaginare la città del futuro, come ogni progetto urbanistico che si rispetti dovrebbe fare.
L’Adc (piazza Vittorio, il ponte Napoleonico, piazza Gran Madre, i Murazzi e le sponde del Po, parco Michelotti, il Monte dei Cappuccini, la Villa della Regina con il suo viale di accesso) è un luogo di particolare importanza per Torino, qui si concentrano e sovrappongono diversi valori: un sistema monumentale di spazi pubblici propri del centro storico, la presenza fondamentale del fiume Po (già riconosciuto nel PRGC come la “centralità urbana delle attività di loisir e di riposo”) e l’accesso al polmone verde costituito dalla Collina.
Una situazione di eccezionale qualità ambientale, una peculiarità da difendere e sviluppare attraverso modalità di fruizione oggi dimenticate o non ancora esplorate.

E’ prioritario quindi riconoscere, conservare e usufruire di questi valori difendendoli da “soluzioni viabilistiche” che potrebbero sminuirli o danneggiarli.
L’antico centro storico (Cs) diverrà luogo precluso alle automobili, la tendenza è già in atto.
La mobilità nel Cs sarà quindi garantita in altro modo: trasporto pubblico e mezzi privati ecologici quali biciclette, bighe elettriche.


Per vivere meglio e per non morire soffocati dall’inquinamento, la mobilità urbana del futuro (Mudf) dovrà assumere nuove caratteristiche. Dovremo tornare ad utilizzare il più possibile forza motrice generata dal nostro corpo (andare a piedi, in bici, con pattini, skate, etc.) ottenendo così svariati vantaggi: in questo modo si fa sport, ci si muove senza inquinare, si limitano gli intasamenti di traffico e le necessità di parcheggio. Chi non vuole o non può utilizzare energia muscolare per muoversi potrà comunque utilizzare mezzi leggeri e poco ingombranti con motori non inquinanti e a basso consumo energetico (quali bici, bighe o carrozzine elettriche).

Inoltre grazie alla diminuzione di automobili in circolazione il traffico non sarebbe più congestionato e i mezzi di trasporto pubblico diverrebbero davvero efficienti (concetto tanto lapalissiano quanto lontano dall’essere attuato).
Alla base della Mudf vi è sia la effettiva realizzazione di adeguate piste pedonali-ciclabili-pattinabili (Pcp) che l’impegno dei singoli a mettere in atto una propria mobilità Pcp.
La realizzazione della Mudf porta con se indubbi vantaggi per la salute pubblica, l’efficienza dei trasporti e la qualità ambientale di molti luoghi urbani (che grazie all’assenza di automobili possono divenire più silenziosi, meno pericolosi e non inquinati).
In questa ottica il sistema di spazi pubblici e parchi che costituisce l’Adc entrerà a far parte del Cs libero dalle automobili private e sarà adeguatamente attrezzato con piste Pcp.


Purtroppo è stato recentemente realizzato il poco lungimirante parcheggio interrato di Piazza Vittorio Veneto, condannando la piazza e tutto l’ambito ad essa collegato alla imperitura presenza di flussi di automobili. Il corso San Maurizio e il corso Cairoli, che distano meno di duecento metri dalla piazza, sarebbero stati certamente più adatti ad ospitare parcheggi sotterranei, garantendo la possibilità futura di pedonalizzare integralmente Piazza Vittorio.
Si è rinunciato alla possibilità di rendere la piazza un luogo proprio della Mudf, attraversato solo da piste Pcp, con i conseguenti vantaggi di aumento della qualità ambientale.
Pertanto questo Concorso, indetto l’indomani dell’inaugurazione di tale parcheggio, risulta essere un po’ paradossale, ma tanto vale rivolgere l’attenzione a ciò che resta.

Al fine di proteggere il suo prezioso sistema ambientale l’Adc dovrà essere sgravato il più possibile da flussi di traffico in transito.
In merito al traffico in senso nord sud, lungo il Po, è auspicabile che questo sia contenuto alle necessità “locali”, deviando i flussi di attraversamento della città su altre direttrici di traffico più esterne.
Questa funzione di transito nord sud sarà infatti meglio adempiuta da corso Marche a ponente e dalla tangenziale est a levante della collina.
Anche gli attraversamenti in senso est ovest dovranno essere deviati altrove, l’accessibilità alla parte piana della città da parte di utenze provenienti da territori collocati a est e a nord del Po sarà garantita attraverso i ponti esistenti posti a valle e a monte dell’Adc, allontanando progressivamente il traffico da tutto il Cs.
Eventuali nuovi ponti veicolari dovranno senz’altro essere costruiti lontano dall’Adc, salvaguardandone così le valenze ambientali.
L’Adc diverrà così luogo di sperimentazione per la Mudf.


Per liberare completamente la piazza Gran Madre dal traffico riteniamo comunque indispensabile la realizzazione del sottopasso di piazza Gran Madre di Dio, prolungandolo rispetto alle previsioni attuali (con uno sviluppo di circa 500 m) in modo da aumentare i vantaggi: in questo modo si otterrà una unione tra il parco del Monte dei Cappuccini e le sponde del Po e a valle del ponte storico e di piazza Gran madre si svilupperà un congiungimento tra Borgo Po e il Parco Michelotti sul Po.
Nelle porzioni di viali così liberati dalle auto (i tratti di corso Casale e Corso Moncalieri prossimi alla piazza Gran Madre) potranno distendersi ampi dehors affacciati sul fiume.

Per migliorare la fruibilità dell’Adc si rivela quindi prioritaria la necessità di affermare la vocazione Pcp dell’ambito: solo così potrà svilupparsi una reale continuità tra il Cs e le sponde fluviali sino alla risalita alla villa della Regina, al Monte dei Cappuccini e ai parchi collinari.
Per collegare meglio il Cs e la città piana in sponda sinistra del Po con il Parco Michelotti, piazza Gran Madre, il monte dei Cappuccini, Villa della Regina e la collina in sponda destra, questo progetto propone di realizzare, oltre al Ponte Napoleonico liberato dal traffico, un nuovo ponte Pcp sull’asse di corso San Maurizio.
Il Ponte Nuovo Pcp procurerà numerosi vantaggi: il corso San Maurizio ospitèrà una “vera” pista Pcp (dotata di diverse corsie dedicate ai vari mezzi di trasporto) indirizzata al Parco Michelotti, tale parco diverrà così altamente accessibile dal Cs e da estese zone della parte piana cittadina;
il ponte Napoleonico potrà ospitare un transito di pedoni più rallentato, invitando anche alla sosta, in una situazione adatta ad accogliere la presenza contemporanea di molte persone (si pensi ai momenti di maggior afflusso turistico); il Ponte Nuovo diverrà un simbolo della Mudf: “in città si lascia a casa l’auto”, innescando una reazione a catena capace di estendere i suoi effetti anche oltre il Cs; il Ponte Nuovo indurrebbe ad accedere a tutto l’ambito a piedi, in bici, con i pattini, lo skate, la biga elettrica…
Ovviamente tale atteggiamento dovrebbe essere accompagnato dal potenziamento dei servizi pubblici e da parcheggi interrati esterni all’Adc e al Cs.


Il Ponte Nuovo con la sua struttura ad arco alta 57 metri costituirà un segnale di identificazione per questo ambito destinato a divenire uno dei luoghi di attrazione del Cs. Inoltre il Ponte Nuovo, inserito nel contesto di cerniera tra città fiume e collina, diverrà moderna cornice per una serie di vedute tipiche di Torino, già più volte illustrate nell’iconografia storica.

Si vanno così delineando le caratteristiche di un esteso ambito precluso alle auto, in grado di offrire ai cittadini e ai turisti un ricco e vitale sistema di spazi pubblici concatenati, contraddistinti da svariate caratteristiche ambientali.

La piazza della Gran Madre rinascerà grazie all’affaccio diretto sul fiume (non più impedito dal traffico) e al collegamento con piazza Vittorio Veneto attraverso il Ponte Napoleonico. Le due piazze ai lati del fiume unite dal ponte storico diverranno il cuore del sistema monumentale (radicalmente pedonalizzato) e da qui si svilupperanno i collegamenti con le altre parti dell’Adc.
E’ auspicabile che in futuro vengano eliminate le rampe di accesso al parcheggio interrato di piazza Vittorio (sostituendole con rampe inserite nelle vie limitrofe), in modo da poter garantire la pedonalizzazione della piazza per i cittadini e per i turisti. In prospettiva futura l’Adc ha le carte in regola per divenire uno dei luoghi più frequentati dai flussi turistici in costante aumento, anche per questo va garantita alla piazza Vittorio la massima qualità ambientale.

Per i Murazzi del Po, oggi luogo della vita notturna, è senz’altro auspicabile una nuova vita anche diurna. Sviluppando attività legate alla presenza del Po è possibile indurre locali e attività commerciali a rimanere aperti anche durante le ore del giorno.
Prevediamo ripristino lungo le sponde di punti per il noleggio di barche a remi e il diffondersi progressivo di una dimensione balneare del luogo.


La balneazione in città è una potenzialità da coltivare per il futuro, riscoprendo una tradizione ora sopita.
Fino agli anni 50 a Torino si faceva il bagno nei fiumi, poi la balneazione è stata vietata a causa dell’inquinamento. Negli ultimi anni sono stati elaborati programmi per la purificazione delle acque. Ma purtroppo per tornare ad avere fiumi balneabili in città ci vorranno molti anni ancora.
La presenza del fiume con le sue sponde verdi in centro alla città è però una occasione troppo ricca per rinunciare alla balneazione, quindi prevediamo la realizzazione di diverse piscine galleggianti nel fiume (esistono vari esempi di analoghe realizzazioni in altre città europee), corredate da spiagge di sabbia, da sedie a sdraio, e campi da gioco (beach volley o boccette), realizzabili sulle banchine o su isole galleggianti.


Una serie di ampi pontili galleggianti con tavolato in legno forniranno approdi per canoe e barche a remi ma saranno anche un luogo ottimale per prendere il sole stando sull’acqua.
La piscina e le isole galleggianti possono essere issate sulle banchine tramite gru e messe in sicurezza durante le piene del fiume. In parte possono essere strutture smontabili (tramite elementi componibili e gonfiabili), utilizzate durante le stagioni calde.
La balneazione in piscine galleggianti porterà comunque a vivere il fiume “da vicino”, facendo lievitare le aspettative e l’impegno per una purificazione delle acque, con l’obbiettivo di ritornare in futuro alla balneazione nell’acqua del fiume.



Le sponde a valle del Ponte Napoleonico e della diga ad esso sottostante sono oggi caratterizzate da bassi fondali e da acqua in rapida discesa.
Verso valle il Po è abitato da una ricca avifauna fluviale che trova nel “parco della confluenza” (il tratto in cui confluiscono nel Po la Dora e la Stura) un ambiente naturale adatto alla nidificazione di molte specie di uccelli. Anche questa peculiarità è una risorsa da tutelare ma crediamo sia possibile delineare una coesistenza tra salvaguardia del patrimonio naturalistico e la fruibilità del fiume da parte degli esseri umani che abitano la città.
Questo progetto propone di recuperare pienamente alla navigazione sportiva e alle attività balneari (con la presenza di piscine galleggianti, spiagge di sabbia etc.) tutto il tratto di fiume compreso tra il ponte Napoleonico e il ponte di corso Regina Margherita.
A tal fine una nuova diga porterà alla formazione di un tratto di fiume con acqua a profondità controllata. I salti d’acqua generati dalle due dighe (quella esistente sita a valle del ponte Napoleonico e quella in progetto posta a monte del Ponte di Corso Regina) potranno essere superati dalle canoe grazie ad appositi scivoli.
Lungo le sponde saranno allestiti piscine galleggianti e pontili per l’imbarco e la sosta sul fiume.



Più a valle la navigazione sarà limitata: nel tratto del Po compreso tra il ponte di Corso Regina e il Parco della confluenza immaginiamo un programma per la navigazione attraverso questa oasi naturale, esclusivamente su canoe a remi.
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Il Parco Michelotti, ora in posizione defilata, stretto tra il fiume attualmente non navigabile e il corso Casale caratterizzato da intenso traffico veloce, grazie alla prevista rivoluzione circostante potrà rinascere completamente, assumendo una posizione centrale nell’Adc.
Il Ponte Nuovo Pcp sbarcherà direttamente all’interno del parco.
A valle delle opere di presa dell’antico canale Michelotti sorgerà la darsena per canoe, e grazie all’interramento di corso Casale il parco sarà in collegamento diretto con il Borgo Po e la piazza Gran Madre.
Si prevede di mantenere l’alberatura esistente e i principali edifici dell’ex zoo, riutilizzabili come servizi per il parco (bar, ristoranti, luoghi per il gioco dei bambini e per esposizioni di carattere culturale). La recinzione dell’ex zoo verrà eliminata ridisegnando la striscia sottostante il corso Casale per inserirla nell’organismo del nuovo parco.
Verso il fiume verrà realizzata una serie di anse variando il profilo della sponda al fine di realizzare un declivio digradante dolcemente verso la spiaggia.


I percorsi nel parco seguiranno le anse e il loro andamento sinuoso è riproposto anche a monte contrapponendosi alla linearità del corso Casale e creando una serie di ambiti con attività e caratteristiche diverse.
In collegamento con la Biblioteca Civica verrà realizzato un giardino d’inverno attrezzato con luoghi di sosta per la lettura.
Si prevede inoltre la realizzazione di due edifici per il ricovero di imbarcazioni in prossimità dei nuovi pontili sul Po.
Lo sviluppo della balneazione in città troverà in Parco Michelotti nuove occasioni: tra gli alberi del parco sorgeranno nuove piscine all’aperto, copribili durante l’inverno.
La storica società Bocciofila situata accanto al Ponte di corso Regina Margherita verrà mantenuta e di fronte ad essa verrà costruito un parcheggio interrato.



Il Monte dei Cappuccini sarà raggiungibile a piedi lungo la storica via a forma di spirale, inoltre vi sarà anche la prevista risalita meccanizzata attestata ai piedi del Monte. Sulla sponda del Po, a breve distanza, sarà disponibile un punto di imbarco: un pontile con la possibilità di noleggiare barche a remi.
Nei limitrofi giardini Ginzburg è prevista la realizzazione di un altro giardino d’inverno: una serra affacciata sul fiume, attrezzata con sedute per sostare qui durante i mesi freddi.

La via Villa della Regina sarà trasformata in viale alberato (sulle tracce della sua originaria conformazione storica) attrezzato per una mobilità Pcp. La sezione del viale sarà tale da garantire la circolazione di mezzi pubblici e l’accessibilità veicolare ai residenti.

L’intento di diffondere la Mudf si estende in questo progetto anche alla proposta di realizzare una pista Pcp sulla via Santa Giulia, asse del quartiere Vanchiglia. Un’analisi del contesto mostra chiaramente come questo sia un ulteriore importante accesso all’Adc da un quartiere densamente abitato e altrettanto densamente attraversato da flussi di traffico diretti al Cs.
L’ottocentesco quartiere Vanchiglia potrebbe divenire una estensione del Cs liberato dal traffico allargando così l’ambito legato alla centralità del loisir lungo le sponde del Po.
La pista Pcp di Vanchiglia unita a quelle previste lungo il Po, il corso San Maurizio e il viale di via Villa della Regina diverranno un modello per estendere ad ogni quartiere la Mudf. E’ auspicabile infatti che ogni quartiere inizi a dotarsi di una via trasformata in viale, in cui sostare e muoversi lungo piste Pcp.

Progetto di: Maurizio Zucca, Alessandra Rasetti, Giovanni Nociti, Nicoletta Carbotti, Orsola Balsamo, Luca Serratrice, Mariagrazia Cantanna.